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5 feb 2018

RAZZISMO O TROPPA TOLLERANZA?



Il razzismo si autoalimenta con i complessi d’inferiorità, la mancanza di cultura, la prevaricazione. L’istinto umano di dominare non è stato placcato in secoli di Storia, quindi è connaturato negli ominini (e non ominidi, come da più recente classificazione). La razionalità di alcuni non potrà mai prevalere perché la “ragione” è legata alla facoltà di esercitare un pensiero logico, ed è contrapposta a chi si fa trasportare dall’istinto, dal caso, dal fato. Nell’organizzare la propria società i vari ominini hanno potuto contare sul territorio, sul clima e sull’intelletto di alcuni. La forza fisica è stata sempre uno strumento indispensabile alla sopravvivenza ma il pastorello Davide ci ha insegnato, uccidendo il gigante Golia con una fionda, che molte volte la furbizia vince. In queste poche frasi si concentrano millenni di Storia. La cecità nel guardare la realtà è dovuta all’illusione d’essere migliori di chi ci ha preceduto. Essere monocoli è la dannazione di alcuni, immagino la sofferenza dei pochi vedenti. Il cammino dell’umanità è segnata da esigue persone, la massa restante è suddivisa tra spettatori o assistenti, tuttavia  avversati da un manipolo di prepotenti, di villani e di distruttori. È difficile non cadere nella trappola mortale preparata dagli attuali annientatori e fa rabbia vederli all’opera perché sono pure stupidi. Difficile mettere limite all’ottusità ed è per questo che hanno molto seguito! I loro discepoli si dividono in tifosi senza sé e senza ma, in furbetti che sperano di raccogliere pane o briciole, in traditori preparati a sostituirli alla prima caduta, in vigliacchi che vivono di luce riflessa e di agi. Con le Elezioni del 4 marzo l’Italia è arrivata ad un bivio, dopo decenni di follia camuffata da benessere siamo pronti alla catastrofe o a pagare pegno. Troppi blablablà e non è necessario fare trattati di sociologia o di economia per capire come siamo finiti in questo vicolo cieco: - alcuni politici hanno venduto la loro anima ad una ideologia beota “il comunismo” (da Napolitano a D’Alema in mezzo migliaia di sconsiderati come loro); - altri diffondevano l’idea di uno Stato dove con la scusa della religione cristiana era tutto un eterno dialogare, lasciando mano libera ai più scaltri che si facevano gli affari propri con la complicità della Chiesa; - a questi si affiancavano i furbetti,  che facevano da cuscino (Craxi e associati) e in alcuni periodi traevano più vantaggi degli altri, comunque alla fine sono stati gli unici a saldare il conto. Questi sono i principali maneggioni ma esclusa la Destra messa all’angolo per colpa del Fascismo, tutti i piccoli partitini erano complici e servivano solo a ricattare quelli più grandi. La piovra mafiosa ha imparato da loro e non viceversa, e come questi politici hanno conquistato tutto il territorio nazionale è presto detto. Si parte da Camera, Senato e Presidenza della Repubblica dove i posti occupati sono affidati a persone legate a loro, seguono i Ministeri anche lì si utilizza lo stesso sistema e poi a scendere percorriamo tutti gli enti e uffici che compongono le Regioni, i Comuni, Banca d’Italia, ecc. Avete idea di quante miglia di persone sono? Ognuno può infiltrare altri, così si

11 gen 2018

CICCIO di Gianfranco Conti Manzini

Ospito con immenso piacere questo commento personale, è tagliente, preciso, puntuale..... 


CICCIO, ti scrivo a nome di tanti siciliani, e ti chiamo Ciccio perché anche tu sei siciliano, essendo nato a Catania.
Lo so che ti da fastidio, perché -avendo lavorato per 19 anni al Corriere della Sera e scrivendo da 10 anni per La Repubblica- probabilmente non ti piace essere chiamato “Ciccio”.
Magari, dopo tanti anni al Corriere, parli pure milanese, e Ciccio in milanese non suona bene.
Ma io continuerò lo stesso a chiamarti Ciccio, ok?
Dunque, Ciccio, voglio dirti che qui noi siamo indignati. Lo so che, proprio in questi ultimi tempi, è un termine inflazionato ma non ne trovo uno migliore per manifestarti il nostro sdegno per quello che hai detto nel tuo servizio sull’alluvione nel messinese.
Qui l’acqua avrebbe portato via il “mattone selvaggio e l’accozzaglia di laterizi”, mentre …dalle tue parti la natura malvagia avrebbe distrutto “i centri storici, lo spazio pubblico celebrato, la bellezza di città che sono storicamente costruite per piacere, per aiutare l’uomo a vivere e non a sopravvivere”.
Ciccio, ma che dici? La storia della tua terra (quella d’origine, intendo: la Sicilia) te la ricordi?
Ciccio, anche i nostri paesi hanno un centro storico: centri di antica tradizione, come Saponara: ti ricordi di Saponara, vero?
A Saponara l’acqua ha mandato giù un costone roccioso che ha sotterrato una casa, e -con la casa- ha sotterrato anche tre persone, e fra queste tre persone c’era un angioletto biondo di appena dieci anni.
Ah, …dimenticavo: quella casa non era abusiva: era una casa come la tua, forse meno ricca della tua, ma era comunque una casa, insomma una casa normale, non un’accozzaglia di laterizi.
A proposito del nostro bimbo annegato nel fango, …ecco, qui voglio ringraziarti per aver detto che “i bambini affogati sono uguali”. Almeno questo ce lo hai riconosciuto, Ciccio, …i nostri non sono figli di un dio minore, almeno quando affogano nel fango.
Grazie, grazie davvero.
“La forza dell’acqua distrugge sviluppo e sottosviluppo”. Naturalmente, lo sviluppo sta al Nord e il sottosviluppo è il nostro.
Ciccio, vuoi che partiamo da lontano?
E allora, mi permetto di ricordarti che nell’anno 1100, mentre dalle tue parti si brancolava nel buio del Medioevo, i Siciliani avevano il primo Parlamento della storia, il primo parlamento d’Europa.
Facciamo un bel salto e arriviamo al 1861.
In quegli anni -esattamente nel 1856- in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi, Il Regno delle Due Sicilie ricevette il Premio come terzo Paese più industrializzato del mondo, dopo Inghilterra e Francia.

23 lug 2016

Chi è EUROPEO? L'idiota assassino di Monaco?



BASTA è ora di finirla con la paura d'essere accusati di razzismo o xenofobia. Esistono popolazioni convinte d’essere elette da Dio e quelle organizzate in caste stabilite per nascita. Ci sono poi le giovani nazioni distinte al proprio interno tra gruppi di appartenenza, spesso in lotta per colore della pelle, etnia, ceto sociale; l’insieme è tenuto da una propaganda nazionalista, il cui punto di partenza sono le lotte d’Indipendenza; la bandiera e l’inno nazionale diventano stemma e musica come nelle squadre di calcio. Quante le tribù che si scannano per odi atavici di cui spesso non si conosce l’origine, tante da rendere difficile la conta eppure fiere del proprio legame di sangue. E arriviamo noi gli EUROPEI, i cattivi della Storia. Gli ex colonizzatori dai quali in molti "ex coloni" vogliono tornare. Questi soggetti non accettano le religioni del nostro continente o la nostra laicità. Non amano la nostra cucina, il nostro modo di vestire, le nostre usanze, la nostra accoglienza. Sputano sulla nostra Storia, la nostra Cultura, la nostra Civiltà. Si è fatto molto per integrare i migranti tanto che i politici di sinistra li hanno preferiti dimenticando i nostri poveri e i nostri bisognosi. La maggior parte degli arrivati o in arrivo puntano ai ripiani alti e non al sudore e alla fatica dei nostri avi che ci hanno regalato il nostro benessere. Pretendevano e pretendono case in quartieri benestanti, scuole e lavoro facili, soldi in tasca e regalie. Non capiscono la nostra mentalità e non hanno fatto nulla per conoscerla. Il rifiuto è parte del loro corredo. Non sono integrati o integrabili! Questo è il motivo della loro rivolta ci riferiscono buonisti, preti e sinistroidi. Povera Francia, povera Inghilterra. Ora povera

22 lug 2016

Russia, il minore dei mali...


In questo periodo non ci preoccupiamo certo della profezia di Nostradamus che vedeva i cavalli dei cosacchi abbeverarsi alle fontane di San Pietro, sarebbe il minore dei mali! Ricapitoliamo episodi distinti tra loro che portano però l’effetto di mettere i Russi all'angoletto. Erdogan uccide Curdi, imprigiona giornalisti, traffica armi e petrolio con gli integralisti dell’Isis e di altre congreghe, ma l’Europa si fida del soggetto e gli affida sei miliardi dei nostri soldi per “frenare” i migranti. Al contrario la crisi politica tra la Russia e l’Ucraina vede l’UE battersi per i diritti umanitari degli ucraini non-filorussi, governati da un apparato corrotto, che nell'ultimo anno ha visto dimettersi il ministro dell’economia Abromavicius in contrapposizione con il proprio presidente. L’embargo scellerato, voluto da americani e UE, è già costato all'Italia una perdita economica di 3,6 miliardi! Nello sport, il Comitato Olimpico Internazionale, non fa partire per le Olimpiadi di Rio 2016 la squadra di Atletica russa, non solo gli atleti dopati ma TUTTA la squadra. Il detto di Mao “colpire uno per educare cento” in questo caso subisce una crescita imponente. Strano però, non sono pochi i casi di doping nelle Olimpiadi, vogliamo parlare dell’americano Tim Montgomery che dichiarò di aver assunto testosterone e ormone GH per quattro volte al mese prima

24 giu 2016

Brexit


Sorry! UK  has the balls to get out of EU/ Scusate! UK ha gli attributi per uscire dall'UE.
Euro-burocrati, speculatori, per troppi anni avete fatto il buono e il cattivo tempo. Sarà un periodo durissimo ma il POPOLO si riapproprierà della DEMOCRAZIA, per la quale siamo disposti a fare sacrifici. Si dovrà ricostruire, riformulare un'Europa che vada bene a tutti. BASTA finanza e finanziatori, occulti e non. La scaramanzia è servita, l'Inghilterra ci insegna nuovamente cos'è la sovranità nazionale.

22 giu 2016

Brexit, UK non ha gli attributi per uscire dall'UE/ Brexit, Uk doesn't have the balls to get out of EU


In filosofia un pensiero astratto, un principio teorico privo di una solida base, s’indica con il termine “speculazione”. Nel dopoguerra abbiamo la ricostruzione, dove milioni di formichine europee hanno dato il meglio di se, lavorando e attuando un solido sistema di “welfare state” (benessere di Stato); ai primi politici idealisti susseguono di elezione in elezione, scaltri manovratori, oscuri arrivisti, e prezzolati imbroglioni. Nel mezzo troviamo i buonisti, i sepolcri imbiancati, i visionari. Difficile capire chi danneggia di più, sono però assimilati nella conseguenza delle loro azioni, di fatto una sfiducia generale dei cittadini nei loro confronti. Gli elettori tentano una difesa, resa ardua dalla disinformazione e da una cultura poco democratica, che segnala e marchia chi non si allinea nel pensiero comune. Per garantire lo status quo si lancia l’epiteto “populista” al disgraziato di turno, restio a fidarsi dell’integrazione, dell’arrivo in massa di migranti, dell’economia abbozzata da un manipolo di burocrati, intorno ai quali si sente puzza d’interessi personali. L’espressione “welfare” nasce in Gran Bretagna durante la Seconda guerra mondiale, s’intende garantire con politiche pubbliche il benessere e l’assistenza a tutti i cittadini. Si fonda sull'idea di assicurare un tenore di vita minimo a tutti, consentendo inoltre, senza distinzioni, servizi fondamentali quali la sanità e l’istruzione. E’ una guerra tra Davide e Golia, tra idealisti e speculatori, purtroppo l’esito pende per il

4 mag 2016

Distruggere per Rinascere?


In epoca di Brexit sì o no, il quadro dell'inglese Thomas Cole, "La distruzione dell’Impero romano", ci fa riflettere sulla stupidità umana. Il sacco di Roma per opera dei Vandali fu la batosta conclusiva, tanto che pochi anni dopo, nel 476, sarà deposto l’ultimo imperatore romano d’Occidente; ironia della sorte il suo doppio nome Romolo Augusto, il primo re ed il primo imperatore della millenaria storia romana uniti per decretarne la fine. L’Europa era nata in Grecia ma la grandezza di Roma risultò nel munirsi di regole e leggi che di fatto integravano popolazioni eterogenee, cui lasciava libertà di culto e tradizioni. Sottinteso, le leggi di Roma non si contestavano, infatti quando i cristiani scandirono perentori che l’unico Dio era il loro e le popolazioni barbariche abituate ad arraffare sagomarono una breccia, venne giù tutta la costruzione. Ora la breccia è come quella di Porta Pia, si comincia sparando su un punto, all'inizio non ci si fa caso ma quando l’artiglieria diventa martellante, il varco creato permette il passaggio delle truppe ed è la fine. L’idea di una Europa “comunitaria” era o meglio è bellissima. Il problema è quello di sempre, tutti vogliono indicare la strada agli altri; c’è chi si sente migliore, chi più preparato, ci sono i furbi che pensano di riuscire a destreggiarsi in ogni circostanza. Tra questi però non ci sono solo gli “Italiani”, abbiamo scoperto che il vizietto dell’astuzia è internazionale. Il presidente francese De Gaulle s’immaginava un’Europa dall'Atlantico agli Urali quindi includendo la Russia; tutt'altro che stupido riteneva l’idea ambiziosa ma avverabile nel tempo, nondimeno aveva due preoccupazioni: i burocrati, o meglio gli eurocrati, che assumendo poteri sovranazionali finivano con l’indebolire gli Stati nazionali e lo stravolgimento culturale dell’Europa. De Gaulle ostacolò l’ingresso dell’Inghilterra, considerata un cavallo di Troia degli USA.  D'altra parte a favore degli Inglesi non deponeva l’oscillazione nella

23 mar 2016

Ancora non BASTA? Adesso FUORI dall'Europa!


Per troppi anni abbiamo dovuto sopportare i persuasori del "multiculturalismo", hanno permesso e incoraggiato l'arrivo nelle città europee di persone migrate soprattutto dall'Africa, dai paesi mediorientali, dall'Afghanistan, Pakistan, Turchia, la stragrande maggioranza di fede islamica. Non sono bastati scrittori come Oriana Fallaci a gridare ai quattro angoli della Terra del pericolo che avremmo corso continuando con politiche improntate al bieco buonismo. Adesso ci dicono di non parlare perché stiamo sfruttando la tragedia di Bruxelles. E non potevamo parlare di Parigi, di Londra, di Madrid. No, adesso il nostro proposito è di urlare Bastablabla agli idioti, agli interessati e ai votati al martirio. Non si può continuare a vivere con l'angoscia, vedendo diminuire la nostra sicurezza e la nostra libertà. Non lasceremo ai nostri figli un’Europa destabilizzata, insanguinata, irriconoscibile negli usi e nei costumi. Siamo egoisti? Un bel chi se ne frega! Non saranno le frasi di chi ci ha consegnato questo presente ad intimidirci. Basta per anni hanno confrontato i disgraziati dei migranti europei con la teppaglia in arrivo. Europei sbarcati nei “nuovi continenti” e vissuti di stenti, lavorando peggio dei servi della gleba senza aiuti e diritti. Molti dei quali tornarono coraggiosamente dopo anni all'estero per combattere nelle guerre che infiammarono l’Europa, facendo esattamente il contrario di questi uomini in arrivo che scappano anziché lottare per cambiare la situazione all'interno dei loro paesi. È doveroso aiutare donne, anziani e bambini, che però sono una piccolissima parte e guarda caso sono utilizzati come paravento per spingerci ad accogliere una moltitudine di maschi adulti. Vigliacchi, loro e chi ci prende all'amo mostrandoci i corpi dei bambini morti nei naufragi, e presi dall'emozione finiamo con l’accettare questa invasione. Il Belgio ha permesso negli anni che Bruxelles fosse occupata dal 24% di migranti, pare che la popolazione giovanile arrivi addirittura al 40%, ebbene tutti hanno goduto dello stato sociale fondato sul principio di uguaglianza in auge in Europa. E allora cosa non ha funzionato? Semplice, tutti arrivano guardando ai ripiani alti, si vedono possessori di case di lusso, auto sportive, di avere un benessere che molti europei hanno conquistato con generazioni, con le opportunità offerte nel dopoguerra e nei periodi di vacche grasse. Non solo, pretendono pure di mantenere le loro arcaiche tradizioni, l'asservimento delle donne, l'adattamento dei nostri costumi ai loro. I migranti arrivati

17 mar 2016

Male e malessere nei fatti di cronaca

                                 
Perché ci sorprendiamo della crudeltà umana in delitti compiuti da soggetti considerati "normali”? Con tristezza rileviamo che gli assassini diventano intrattenimento televisivo per settimane, a volte per mesi, reclamizzati e mercificati tra una pubblicità e l’altra. Le vittime alla fine sembrano personaggi della fantasia, non corpi massacrati. In Italia, per fortuna, questi crimini efferati sono pochi, non per questo bisogna tentennare ed è necessario arginare le premesse per dare fiducia alla collettività. Inutile girarci intorno, viviamo in una società dove la famiglia in tanti casi ha perso il suo ruolo. Genitori adulti si aggirano con fare adolescenziale, alcuni impegnati nel lavoro o nel diritto alla propria realizzazione personale. I ragazzi crescono difesi ad oltranza, i peggiori nemici sono i professori e i padri e le madri degli “altri”. Questo è un piatto della bilancia, nell'altro c’è la carenza degli affini, il ridurre sempre più il tempo dello stare insieme; persa in molti anche l'abitudine di mangiare uniti intorno ad un tavolo. Quando i bambini sono piccoli si organizzano i momenti liberi dall'attività scolastica: sport o intrattenimento ludico da occupare tutta la settimana e il più lontano possibile dalle mura domestiche. Comunque si scelga c'è sempre poco tempo per parlare, giocare, creare un legame affettivo e di mutuo rispetto. Quando diventano grandicelli alcuni genitori se li vogliono levare di torno pure durante le vacanze o il fine settimana. Questo erige un muro invalicabile, così dentro le case si aggirano sconosciuti legati solo al portafoglio del genitore di turno. Lo stupore per un crimine commesso da un figlio è normale. Non bisogna però indugiare troppo sulla psicologia, sarebbe troppo facile scagionare i violenti incolpando droghe carnivore, pochi valori, società permissiva e buonista. Quando la giornalista Hannah Arendt scrisse nel 1961 il libro “La banalità del Male” a seguito del processo contro il nazista Eichmann,

5 mar 2016

Gli illusionisti e il raggiro dei politici. (2° parte)


Allevati nella cultura della solidarietà e dei diritti civili, noi occidentali per evitare d'essere additati come razzisti, egoisti o senza cuore diventiamo prede facili per i tanti governanti moralizzatori. Una buona parte della popolazione gradisce politici e pseudo-intellettuali educatori. Questo non depone a favore della scelta libera, piuttosto fa pensare come si è indotti dal marketing o dalla convenienza per l'acquisto di un pacchetto o l'altro di biscotti; il risultato è che le idee sono incanalate da venditori e si diventa dei “consumatori” piegati alla pubblicità più seducente. L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per il segreto di Stato applicato al caso Abu Omar, l’egiziano sospettato di terrorismo e rapito dai servizi americani a Milano e condotto in Egitto nel 2003. Bisognerebbe applaudire la sentenza per l’accento sui diritti legati alle persone, indipendente dal fatto che il signore in questione è stato riconosciuto da una Tribunale italiano come un terrorista; questo se non si verificasse una tortuosità delle leggi e accordi, dipendenti sempre dalla titolarità del soggetto. Gli Usa sono campioni nel genere, hanno una Costituzione che è tutto un parlare di diritti, la realtà però è sotto i nostri occhi. Questi diritti sono per chi è “americano”, tanto che gridano a perdifiato di colpire chiunque e dovunque per difendere i loro interessi nazionali. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato infatti, ai quattro angoli della Terra che l’attività di sorveglianza all'estero, leggasi spionaggio, l’attuano ogniqualvolta ci sia di mezzo la loro sicurezza, tenendo d’occhio cittadini o capi di qualsiasi paese. Con buona pace della Merkel, Berlusconi e tutti gli altri. Il termine sicurezza non riguarda solo probabili attacchi terroristici o di paesi “nemici”, è esteso anche in campo economico, tanto che l’intelligence americana ha condizionato e condiziona politici e governi in tutto il mondo. Il dualismo tra diritto scritto e realtà è ancora più lacerante quando si tratta di contrastare una minaccia all'ordine costituito e questo vale anche in Europa: - in Inghilterra l’Ira è stato combattuto con ogni mezzo legale e no; - i centri di detenzione americani nati dopo l'11 settembre praticano torture fisiche e psicologiche, non ultimo il Pentagono è stato costretto a pubblicare foto con le torture subite dai detenuti a Guantánamo, Afghanistan, Iraq. Perché le stesse dovrebbero essere bandite o condannate se utilizzate in Egitto o in altri paesi a difesa degli “interessi nazionali”? È ora di farla finita con questa ipocrisia. Gli Stati hanno necessità di tutelarsi anche se democratici, figuriamoci gli altri dove le controversie si risolvono con le armi anziché nelle urne! Il motivo per il quale siamo raggirati con bei propositi è soltanto economico. L’avidità verso il profitto accresce in maniera spasmodica dalla fine della Seconda guerra mondiale quando l’Europa è divisa in due aree d’influenza e gli Usa, nel ruolo di “liberatori”, ne acchiappano la metà con il quale hanno un mercato da imbandire con usi, costumi e mercanzie. Tutto andrebbe bene se sul tavolo si giocasse a carte scoperte e ad armi pari, però la prima regola introdotta dagli Americani è l’assenza totale di etica e l’idea che il fine giustifica il mezzo. Il fine è il profitto economico, oltre alla guida del mondo ispirati dalla propria “Storia”. Purtroppo il blocco che si opponeva a questa teoria era grigio, austero e apertamente illiberale, quindi bisognava essere degli stoici per sceglierlo. L’Europa avrebbe anche potuto salvaguardarsi se molti governanti

29 feb 2016

Populismo, o piegarsi agli illusionisti? (1° parte)



Negli ultimi anni, quando accendiamo la televisione o leggiamo i giornali troviamo una pletora di politici, giornalisti, intellettuali  che dileggiano il crescente populismo. È disarmante osservare ... un susseguirsi di eventi sfila davanti a noi, riusciamo a focalizzarli e discuterne uno alla volta senza mai inquadrarli in un insieme. L’idea sull'irrilevanza delle esperienze passate è figlia dei tempi moderni, di una cultura o non cultura giunta da oltreoceano. Divertente vedere l’avvinghio innaturale da parte dell’intellighenzia progressista a questa americanata, hanno messo la Storia sul rogo perché prediletta da conservatori e nazionalisti. Cicerone affermava che la “Storia è maestra di vita” e quindi senza timori rievochiamo alcuni fatti trascorsi per chiarirci le idee. Abbiamo vissuto un periodo di pace e benessere. La popolazione europea mangiava tre pasti al giorno, c'era lavoro, casa, vacanze, scuola e sanità. La maggioranza delle persone era ottimista, costruiva il futuro dei figli ed assaporava il presente. Arrivarono i tempi bui dell'austerità, il prezzo del petrolio cominciò a salire e molti compresero quale sudditanza fosse dipendere da altri per il fabbisogno energetico. L’austerità del 1973 fu scatenata dall'invasione di Israele compiuta a sud dall'esercito egiziano, a nord dai siriani. I paesi Arabi appartenenti all'Opec incalzarono l’Occidente perché non intervenisse. Ed allora cosa fecero? Diminuirono del 25% le esportazioni di petrolio e ne raddoppiarono il prezzo. Si trovarono con un’aumentata prosperità, eccezion fatta per le popolazioni locali, infatti ben presto scoppiò una guerra tra l’Iraq e l’Iran tanto per tenerle occupate. La scusa di Saddam Hussein, nel 1980, era legata a dispute sul confine, fatto sta che un giorno attacca di sorpresa l’Iran senza dichiarare guerra. I nostri prodi governanti con a capo Usa, Germania, Gran Bretagna si uniscono a Cina, Egitto e ad altri paesi del Golfo contro l’Iran al cui fianco si schiera la Siria. Meravigliosa brigata unita da diritti civili e democrazia, vero? In cambio però Arabia Saudita e paesi dell’Opec aumentano la produzione di petrolio ed il prezzo diminuisce. Gentili e generosi! Analizzando la realtà storica scopriamo al contrario che l’intreccio tra politica ed economia rende il terreno ricoperto di sabbie mobili, quando non di melma o altro. Dopo la rivoluzione del 1979 l’Iran diventa uno Stato

26 gen 2016

Perché diciamo NOI Occidentali e LORO ai Musulmani


Nella "nostra" cultura Occidentale da molti decenni e per fortuna, abbiamo consolidato quanto sia un bene primario la libertà di esprimere opinioni, praticare una fede religiosa, scrivere senza censura. È sancito dalle nostre Costituzioni, insegnato fin dai primi anni di scuola, è entrato nel nostro DNA tanto d’avvertirlo come un diritto universale. Per arrivare a questo, molte generazioni hanno penato e tanta strada è stata percorsa da quando Cicerone argomentava che “la libertà non consiste nell'avere un buon padrone ma nel non averlo affatto”! Gli svariati secoli sono un ottimo motivo per tenerla da conto, se necessario combattiamo per mantenerla questa libertà senza paura e senza soggezione verso chi, per stupidità e superficialità, gioca con il fuoco. Un’ottima ragione per non perdere tempo in chiacchiere sta in quella moltitudine umana che aspira a un paradiso dove il maschio musulmano “avrà 72 vergini con seni larghi e tondi non inclini a pendere”. Dovrebbe essere sufficiente questo desiderio di possesso nei confronti della donna, alla stregua di un cammello o un cavallo, e mai rinnegato o messo in discussione, per mettere in chiaro che se vogliono discutere con noi devono accettare, in terra europea, la nostra diversità culturale. A volte l’informazione ci propina una disquisizione sul sesso degli angeli. In questo periodo la domanda è chi sia il “buono” tra l’Iran, l’Arabia Saudita o il Qatar? Qui non si tratta di scegliere tra la cacca e la cioccolata, la nostra propensione sarebbe evidente. Dobbiamo decidere tra l’Arabia Saudita che tratta le donne da minorenni minorate, dove non possono guidare, lavorare, studiare o semplicemente curarsi senza il consenso di un padre, un marito, un fratello o un figlio, oppure l’Iran dove il gentil sesso vive meglio, tanto da essere superiori per numero in alcune università, ma comunque sono delle vigilate speciali. Per questo paese è necessario aprire una parentesi, in questo caso stiamo dissertando sui Persiani, una delle civiltà più antiche del pianeta, molto differente dai regni da operetta. Nel 1921 in Iran fu istituita una monarchia costituzionale, purtroppo trent'anni

Obama o Putin?



Sarebbe fin troppo facile decidere tra i russi Kandinsky e Chagall a sinistra, e gli americani Hopper e Kline a destra! Il gioco della torre è sempre rivolto al meno peggio. La sceltra tra Obama o Putin la si deve considerare in rapporto con la Storia, con l'informazione  o la disinformazione vista in chiaro scuro. Nel X e XI secolo la Russia di Kiev era in Europa il paese più grande e florido; quando arrivarono i Tartari la città fu distrutta e si dovrà attendere un secolo per riconquistare i territori persi con Ivan I ed il Granducato di Mosca. I Russi ambivano a diventare la “terza Roma”, eredi dell’Impero Romano d’Oriente in quanto unico ed ultimo Stato cristiano sul versante orientale, e difatti il vocabolo “zar” deriva dal latino Cesare. Ad est come ad ovest furono secoli di duri scontri ed i contadini ucraini si schierarono dalla parte dei russi contro l’oppressione sociale e religiosa dei polacchi. Alla fine del conflitto l’Ucraina sarà divisa nella parte occidentale appartenente alla Polonia ed in quella orientale con Kiev diventata russa. Non ci soffermiamo all’età d’oro di Caterina II, arriviamo direttamente all’invasione napoleonica con la perdita da parte di Bonaparte della sua armata in Russia e con l’esercito russo entrato a Parigi. Quando il nipote di Bonaparte, eletto “principe-presidente” di Francia, scalpitava per il suo ruolo defilato nel panorama europeo, non trovò di meglio che battere la grancassa al fianco dei preti cattolici per il controllo dei luoghi santi cristiani in territorio ottomano. Certo, i Russi speravano che questi fossero affidati dai Turchi alla chiesa ortodossa e così tra interessi sovrapposti e furbizia ottomana nasce quella che passa alla Storia come la guerra di Crimea. La sconfitta russa per opera della Francia, Inghilterra, regno di Sardegna ed Austria interruppe un periodo di egemonia. La legge del contrappasso impose ai furbi ottomani, che volevano comunque trarre vantaggio dalle diatribe tra le potenze europee, la perdita degli ultimi possedimenti nel mar Nero. Nel primo conflitto mondiale la Russia si vide costretta ad affiancare la Serbia quando quest’ultima ricevette la dichiarazione di guerra dall’Impero Austro-

19 gen 2016

Multiculturalismo quale idiozia...



Puoi avere un nonno Augusto e un padre Giulio, nomi che trasudano romanità, una nonna Matilde in memoria di chi a Canossa fece inginocchiare un imperatore, amare fanaticamente la tradizione e la cultura italiana, girare per Roma, Venezia, Firenze e mille altre città e borghi. Puoi essere affascinato da tanta bellezza e genialità, pronto a difendere con unghie e denti chi vuole smontare o distruggere un impianto di civiltà umana senza uguali, eppure istintivamente  ami un'altra bandiera. Perché? Direbbe il buon Sherlock Holmes, elementare Watson: è nel ventre materno che sono tramandati gli impulsi misteriosi per la costruzione della primaria sensitività. Alla nascita seguono insegnamenti e ricettività, ognuno può essere condizionato da circostanze, persone ed ambiente, però quello che riguarda l’interiorità di ciascuno è dipendente oltre che dagli indecifrabili mesi che precedono il parto, dal desiderio di appartenenza ed inclusione in un ordine umano affine.Questo scaturisce dai tratti fisici, infatti sarebbe inspiegabile il bisogno di apparire come i modelli prestabiliti da un costume o da una moda, fino ad arrivare all'associazionismo più sfrenato e nel mezzo l’aspirazione di condividere con altri un sistema di vita simile e non differente dal tuo. Tutto s’ingarbuglia quando l’umano tenta di portare acqua al proprio mulino. Quando il cristianesimo abbatté il paganesimo e diventò religione ufficiale, trasse a sé le idee di dominare il mondo care all'impero Romano. Gesù quando invitava gli uomini alla conversione e alla fede per “diventare un solo gregge e un solo pastore”, predicava qualcosa di altamente spirituale, ossia di cercare dentro di noi un’energia precedente al ventre materno. Tant'è che non raccolto la chiama, sono in molti da sempre a propagandare un universalismo tendente ad imporre sistemi culturali e di cui ora la globalizzazione predomina con il suo sistema economico. Anche l’Islam è una religione convinta di dover diffondere la parola di Dio secondo i propri dettami e con l'occhio al dominio. Karl Marx, sostenitore "della religione come l’oppio dei popoli", non tenne conto che la credenza non è un inganno perpetrato dall'uomo a sé stesso, ma una necessità di alleviare le pene dell’esistenza.
Benedetta sia! Quello che non funziona è la volontà di supremazia delle svariate cariche religiose e politiche, capaci di sfruttare la debolezza umana. È evidente l’intenzione di soverchiare in Europa l’ordine sociale, politico, culturale ed economico avviato dal dopo guerra in poi e non per esigenze

18 gen 2016

Ma quale Tolleranza?



Tolleranza è un vocabolo orticante perché sono gli insofferenti a adoperarlo di più, ossia le persone che hanno meno pazienza verso le idee altrui. Lo avvolgono, come si fa con le pillole amare per renderle digeribili, facendo leva su sentimenti alti e indiscussi, tuttavia, le medicine hanno un fine utile, al contrario quel che resta della tolleranza è un mucchietto di cenere. La scena raffigurante il rogo del medico e teologo spagnolo Miguel Serveto rende bene l’idea. Poveretto, spirò dopo mezz'ora di agonia tra le fiamme, condannato da Calvino, che anni prima aveva “protestato” contro la chiesa di Roma per la sua intolleranza. Sosterrà la sua incoerenza nell'impossibilità di “tollerare” chi bestemmia Dio, una forzatura a validare la sua tesi rispetto a quanto dichiarato da Serveto, contrario alla trinità e alla duplice natura di Gesù, ritenendolo Dio. Tolleranza, intolleranza? Gridiamo a perdifiato BASTA tolleranza. Esistono leggi e regole in una società civile e democratica. A chi non piace, libertà di modificarle attraverso regole democratiche, oppure varcando i confini per cercare un luogo adatto al proprio stile di vita. Sussultano da molti anni imbonitori e mercanti in fiera, tutti a tirare la popolazione europea per il bavero, a presentare una merce adulterata, di cui non si conosce l’origine. Dopo il capodanno con le violenze a Colonia, si scoprono altre storie in molte città d’Europa, e per evitare o ritardare la presa di coscienza della gente tenute nascoste da tempo. Fioriscono nei giornali e nella televisione un risveglio delle migliori intelligenze, si scopre che la maggior parte dei migranti che fuggono dalle guerre sono uomini. Strano vero? Non mettono a salvo donne e bambini, noooo. Questi vengono lasciati a patire le peggiori atrocità, vittime di violenze indescrivibili. Partono gli uomini, quelli che dovrebbero stare lì a combattere, a difendere case e città. Ma guarda un po', adesso si scopre che il 90% dei migranti arrivati in Italia sono maschi! Avevano tutti le bende agli occhi, a cominciare dai nostri politici, e buonisti di turno? Facciamo una bella cosa, mandiamo lor signori a casa e al loro posto prendiamo anziani, donne e bambini. Facciamolo di corsa, perché ormai non è un sospetto che ci stanno invadendo con le peggiori prospettive per il nostro futuro, e soprattutto che troppi papaveri guadagnano e hanno guadagnato con l’ipocrisia dell’accoglienza.

19 nov 2015

Non sottomettersi all'integrazione



Sono passati cento trent'anni dai funerali di Victor Hugo e stiamo per seppellire le vittime del barbaro attacco terroristico di Parigi, accompagnate dalla desistenza della nostra cultura occidentale. Impossibile non essere percossi da un fremito di paura sul futuro; con troppa faciloneria molti considerano, asseriscono e pronunciano punti di vista senza la consapevolezza del bene prezioso che stiamo buttando via. “Comme la nuit se fait lorsque le jour s’en va”, con questa frase finisce “I Miserabili” (come viene la notte quando il giorno se ne va), rappresentando di forma naturale la morte del personaggio principale, Jean Valjean. Con questa forma sperperiamo la libertà da noi non conquistata, con la presunzione di poter controllare l’efferatezza e di riuscire a dialogare con il fanatismo. La grandezza della nostra cultura si fonda anche su questo galeotto concepito da Hugo: imprigionato per un tozzo di pane e scontata la pena Jean Valjean si ritrova a rubare nella casa del vescovo di Digne, che però lo salva dichiarando ai gendarmi una sua spontanea donazione; da qui la rinascita dell’uomo, avvenuta per una nuova opportunità, alla quale sarà leale fino alla fine.  La condizione illustrata si è formata nei millenni, fatti e parole la rendono preziosa, lo scrittore con sensibilità e senso di giustizia la descrive. Modello di lealtà fu Socrate, padre fondatore dell’etica, scelse la sentenza di morte bevendosi la cicuta invece della fuga, ritenuta una violenza al suo pensiero e ai valori morali. C’è da chiedersi se la coerenza è un valore. Si assiste

16 nov 2015

Ai codardi e agli idioti nostrani......



Se oggi apriamo “Google traduttore” e chiediamo di tradurre la frase “ci rivedremo presto” in portoghese, basco, catalano, francese, italiano, spagnolo, ecc., compare la parola “inshallah” (ad allah piacendo). Il sito è stato hackerato dai fratelli altrui. Bisogna ricordare ai fratelli altrui e agli idioti nostrani, che vi è differenza tra una guerra dichiarata e lo sparare alla gente inerme, farsi saltare in aria tra la folla o mettere dell’esplosivo e scappare. Tutto questo in paesi dove il sistema democratico affida al popolo l'elezione dei propri governanti. Dove purtroppo in tanti casi le leggi garantiscono gli assassini, i codardi e gli idioti. Ma anche per fortuna! Perché vuol dire che i tanti millenni ci hanno reso civili e forti, consentendoci l’illusione di vivere tra una maggioranza umana “evoluta”. Nondimeno se dovessimo combattere ad armi pari e non picchiando un neonato con una mazza, in fondo è questo l’agire dei terroristi, non sarebbe così facile ucciderci. Abbiate coraggio di affrontare la nostra civiltà ad armi pari! Agli idioti nostrani: vi state accasando con la strega e uccidendo la bella addormentata, attenti al risveglio....

14 nov 2015

ROMA, con un pensiero a PARIGI...


ROMA, la tanto decantata integrazione, ha rimosso l’identità millenaria dei suoi abitanti; la popolazione contemporanea l’ha imbruttita, dileggiata, stuprata. Continua a essere fiera, forte, bella e grandiosa. Dall'alto del Gianicolo, la vista non fa ricorso all'immaginazione per afferrare cosa sia stata. E’ sdraiata e puoi ammirarla tutta. Osservi le cupole, i monumenti, la rotondità del Pantheon, le torri, il colore dei coppi e dei marmi, il Tevere tra i platani. Difficile non ammettere tanta magnificenza. Di notte tra i vicoli soffia l’aria dei secoli, gli abitanti assopiti consentono a Roma di respirare. Ecco dovrebbe essere sempre così! Via l’alterigia degli ultimi arrivati, l’arroganza di chi la danneggia, proclamandosi “romano”. Assegniamo nome a fatti e personaggi.  Quando i piemontesi presero Roma nel 1870, invitarono i 200.000 romani di mettere a disposizione delle stanze nelle loro case, per sistemare i “buzzurri” del nord e i “cafoni” del sud, come definiti popolarmente. Le abitudini della città furono sconvolte, si ascoltavano lingue diverse, e costumi sconosciuti. Il vero romano non è chiacchierone, ha un carattere taciturno e per natura è pigro. E’ molto adattabile, per questo non fu difficile adeguarsi ai tempi. Vedendo gli scandali che coinvolgono la chiesa oggi, il pensiero va ai vecchi detti di una popolazione cristianamente devota, ma per nulla rispettosa del clero: “Indove ce so’ campane, ce so’ puttane”; “Li santi nun se po creà senza quattrini”; “A Roma Iddio nun è trino ma quatrino” (inteso quattrino, ossia denaro). All'inizio del XX secolo la popolazione raggiunse i

Parigi, bisognava arrivare a questo?




Francia terra di solidarietà e d’integrazione, è ripagata con un bagno di sangue.  Viene meno in poche ore decenni di pace, libertà, sicurezza. I morti non sono stati raccolti, e nella passerella multi mediatica i politici con lacrime di coccodrillo, cominciano a sfilare. Ascolteremo le più disparate asserzioni, invece servirebbe silenzio. Sentite il grido di dolore dei familiari? In un venerdì sera qualunque, non vedranno tornare a casa i propri cari, colpiti da criminali, appartenenti alla razza umana. Questi assassini sono dei vigliacchi, elevati al rango di eroi, da una marmaglia che consuma aria. BASTA, troppa tolleranza, troppe chiacchiere, troppa misericordia. Se non fermeremo questo impazzimento collettivo, i nostri figli saranno facili prede, e la nostra civiltà scomparirà, rimpiazzata da una ripugnante incultura. Riposate in pace, voi che siete morti in una notte di novembre, siete vittime anche della nostra abulia.

26 ott 2015

Cittadinanza agli stranieri, sì o NO


La raffigurazione della Libertà, guida del popolo durante la rivoluzione francese, è decisiva poiché tiene in mano stretta saldamente, la bandiera della Francia. Il drappo trascina, unisce e avvolge gli esseri che in esso si rispecchiano. E’ la croce dei cristiani, la stella di Davide degli ebrei, la mezzaluna per i musulmani, come per molti simboli, un mezzo di riconoscimento e affrancamento. Nelle colonie, diventate indipendenti, sono un emblema capace di fondere persone arrivate da varie parti del pianeta con lo stesso obiettivo, quello di costruire nuove nazioni, e determinare il proprio destino. L’integrazione tra i nuovi arrivati è stata possibile per la vastità dei territori, anche se la popolazione autoctona è stata prevaricata e falcidiata. Altri tempi, che oggi alcuni prospettano con la tanto decantata globalizzazione in Europa. Gli interessi nascosti dietro all'inclusione europea sono: ridimensionamento dei diritti sociali, concorrenza lavorativa a basso prezzo, rielaborazione attraverso il voto dei regimi democratici. Non è poi tanto complicato centrare l’obiettivo, BASTA permettere a migliaia di migranti d’entrare nei nostri paesi e farli rivaleggiare per un posto di lavoro, l’orario aumenterà, al contrario ferie e salari come per magia scenderanno. Inoltre l’acquisto attuato da parte di sultani, di principi veri e fasulli, prepara uno scardinamento delle democrazie europee, comprate con mire espansionistiche. Politici corrotti dai petroldollari, la cui miopia fa vivere alla giornata, rubano la libertà ai nostri figli. La cittadinanza per i migranti scardinerà l’ordine politico, togliendo