L’effetto della dura lotta che ho
combattuto per arrivare fin qui, sono presenti in ciascuna delle mie rughe, in ogni
filo di capello bianco portato con molto orgoglio, nelle cicatrici visibili sul
mio corpo ed in quelle incorporee dell’anima. Gli errori, pagati a carissimo
prezzo e senza sconti, mi hanno visto spesso barcollare ed in procinto di
cadere, tuttavia mi ha sorretto il fatto che tu sussisti seppur lontano e negli
ultimi diciannove anni il veder crescere la mia splendida figlia.
Strano questo destino che mi ha consegnato
una vita solitaria, io che amo ridere, scherzare e parlare anche con i muri. Ed
infatti una marea di estranei mi scorta in questa eterna attesa. Devo molto a
loro perché mi sono stati vicini in cambio di qualche consiglio, un poco del
mio tempo e dell’allegria che mi caratterizza.
Devo dire che il fardello ora si sta
facendo pesante, infatti con la vita che fluisce si fa pressante la necessità
di ascoltare la tua voce, poterti toccare, ridere insieme, ascoltare della
musica, fare una passeggiata, vedere insieme un’alba, un tramonto o un cielo
stellato. Ed in questi casi lo stare in silenzio non sarebbe per me neanche una
fatica.
Sarà quel che Dio, il fato o
entrambi avranno deciso per noi.