5 ott 2019

Amor, ch’a nullo amato amar perdona



L’effetto della dura lotta che ho combattuto per arrivare fin qui, sono presenti in ciascuna delle mie rughe, in ogni filo di capello bianco portato con molto orgoglio, nelle cicatrici visibili sul mio corpo ed in quelle incorporee dell’anima. Gli errori, pagati a carissimo prezzo e senza sconti, mi hanno visto spesso barcollare ed in procinto di cadere, tuttavia mi ha sorretto il fatto che tu sussisti seppur lontano e negli ultimi diciannove anni il veder crescere la mia splendida figlia.
Strano questo destino che mi ha consegnato una vita solitaria, io che amo ridere, scherzare e parlare anche con i muri. Ed infatti una marea di estranei mi scorta in questa eterna attesa. Devo molto a loro perché mi sono stati vicini in cambio di qualche consiglio, un poco del mio tempo e dell’allegria che mi caratterizza.
Devo dire che il fardello ora si sta facendo pesante, infatti con la vita che fluisce si fa pressante la necessità di ascoltare la tua voce, poterti toccare, ridere insieme, ascoltare della musica, fare una passeggiata, vedere insieme un’alba, un tramonto o un cielo stellato. Ed in questi casi lo stare in silenzio non sarebbe per me neanche una fatica.
Sarà quel che Dio, il fato o entrambi avranno deciso per noi.